La psicosintesi è una visione dell’uomo inaugurata nel secolo scorso da Roberto Assagioli (1888 - 1974). È una visione ampia, integrale, in cui trovano posto livelli diversi, dai conflitti più profondi e nascosti della psiche, alle esperienze delle vette e della pura identità, il tutto integrato in modo armonico e organico. La psicosintesi è anche una psicologia transpersonale, che riconosce l’esistenza di livelli superiori della coscienza e la possibilità per l’uomo di raggiungere e coltivare tali livelli.
Assagioli definiva la psicosintesi come una “tendenza”, un “atteggiamento”, quindi qualcosa di più che un semplice metodo o un insieme di tecniche: una “lenta conquista verso l’integrazione e la sintesi in ogni campo”. Dove questa tendenza alla sintesi è un qualcosa di naturalmente presente e operante sia all’interno della nostra psiche che nel mondo esterno, a livello fisico e biologico.
La psicosintesi è una “concezione dell’uomo quale essere bio-psico-spirituale”, che dà pieno riconoscimento e studia nelle loro relazioni reciproche questi tre aspetti dell’essere umano: il corpo, la psiche e lo spirito, senza sacrificare o ridurre ad altro nessuna di queste tre dimensioni. La psicosintesi è “una concezione dinamica e, si potrebbe dire, drammatica, della vita psichica, quale lotta fra una molteplicità di forze ribelli e contrastanti e un Centro unificatore che tende a dominarle, a comporle in armonia, ad impiegarle nei modi più utili e creativi.
La psicosintesi è poi un insieme di metodi di azione psicologica, volti a favorire e a promuovere quella integrazione ed armonia della personalità umana. Così, a seconda dei suoi vari campi d’azione, essa è, o può divenire:
In uno spazio di ascolto e riflessione priva di giudizio, esploreremo insieme le difficoltà nel tuo processo evolutivo, rinforzando la capacità di scelta e cambiamento.